L'origine antica dell' insediamento è testimoniata dai documenti datati anteriormente all' anno Mille dove il luogo è ricordato come Vicus Jani, poiche' l'abitato era situato presso un bivio, e anche Vianum o Viglanum, Viano (899 d.c.)"loco et fundo Viliano" (960 d.c.) e Villiano (1224 d.c.) da cui deriva l'esito italiano ufficiale.
Di questa terra fa menzione una bolla di Innocenzo IV° del 1247 a favore del Monastero di Azzano, da cui dipendeva la parrocchia, sotto il titolo di San Nazzario. Sturace Vescovo di Asti nel 899 fece donazione ai suoi Canonici di vari diritti, decime "et quid quid habeat in Viano". Nella bolla di fondazione dei Canonici di Sant'Aniano d'Asti fatta da Alrico nel 1024, è detto "Vilianum". Alrico possedeva dei diritti che cedette a quei Canonici.
Nel 1163 i Durnasi d'Asti, possedendo Vigliano, furono costretti a prestare omaggio al Marchese di Monferrato. Gli Astigiani allora dichiararono guerra al Marchese del Monferrato per spogliarlo oltre che della giurisdizione su Vigliano anche di altri privilegi. Tutto ciò portò morti e provocò molto disordine, per cui intervennero i Milanesi i quali, autorizzati a realizzare un compromesso, nel 1199 assegnarono agli Astigiani la superiorità su questa terra.
I Durnasi durante le ostilità avevano parteggiato per il Marchese del Monferrato poichè sapevano che gli Astigiani miravano a togliere loro il feudo di Vigliano. Cessate queste ostilità, trovandosi a mal partito, cedettero con un atto di vendita le loro ragioni ad Asti; ciò avvenne nel 1200 e ne fu ricevuto atto da "Sibaldo de Montibus". Da allora in poi gli Astigiani non investirono più alcun vassallo e nel 1599 riscontriamo ancora che Vigliano fa parte del "Capitaniato di Asti".

Ma nonostante l'intervento dei Milanesi, il Marchese del Monferrato non desistette mai dalle sue pretese su Vigliano e nel 1224 lo ipotecò a favore di Federico II° a garanzia di un prestito di 9.000 marchi d'argento che aveva ricevuto da lui. Il detto Marchese ebbe buon gioco fino a quando Federico II° ebbe influenza in Italia, ma essendo in fine morto nel 1250, gli Astigiani recuperarono non solo Vigliano ma anche tutto quanto egli aveva ingiustamente occupato nella provincia di Asti. Fu Vigliano soggetto a dolorose vicende al tempo delle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini; vicende che si protrassero fino verso la metà del XIV° secolo. Durante quelle lotte fu occupato ora dall'una ora dall'altra fazione ed in quelle circostanze fu distrutto il castello eretto dai Durnasi.

Dopo il 1559 Emanuele Filiberto diede Vigliano in feudo alla famiglia astigiana "Monte" o "De Montibus". Estintosi uno degli eredi della famiglia "De Montibus" il feudo passò agli "Alfieri", antenati di Vittorio Alfieri. Nelle guerre del secolo XVII°, Vigliano fu assoggettato a molte sofferenze a causa degli Spagnoli che compivano scorrerie al di quà di Agliano nella valle Tiglione. Nello stesso periodo i "Monte" fabbricarono sulle rovine del primo, un altro Castello o, piuttosto, una massiccia dimora signorile che servì loro da abitazione. Nel 1919 i fabbricati vennero acquistati da Francesco Gambaruto, discendente di un ceppo famigliare la cui presenza è testimoniata nella zona sin dal 1666, figura locale di spicco per essere stato più volte Sindaco della comunità di Vigliano.