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Strade del Vino

Quando si giunge ad Asti dall'autostrada oppure dalla stazione ferroviaria, si entra in terra Astesana. E' questa una terra molto antica, posta a sud del Tanaro, con decine di castelli a testimonianza di tante piccole capitali e di tante casate illustri.

Astesana è la parte più feconda della provincia di Asti, con oltre 50 paesi e città, a piccola e piccolissima distanza (mediamente da 3 a 5 km) tra di loro, un invito alle passeggiate.Da sola questa terra produce un terzo del vino piemontese, vi trionfano la Barbera e gli aromatici Moscato e Brachetto; qui è nato lo spumante italiano; qui si producono grappe straordinarie e l'unico formaggio caprino dop italiano, ortaggi da leggenda e i profumati tartufi del Piemonte.

La Strada del Vino ha preso il vecchio nome di Astesana e lo ha messo a tutela di otto percorsi, tutti condotti attraverso strade secondarie e tranquille, grandemente panoramiche, sulla cresta delle colline, che qui chiamano "le colline della qualità". Oltre 300 sono le cantine in gran parte private, alcune cooperative, aperte alla visita, alla degustazione, all'acquisto.

In questi paesi sempre caratterizzati da un castello o una torre, da chiese imponenti o timidamente affacciate sugli incroci delle stradine di campagna, la maggiore sorpresa per il visitatore è data dalla gastronomia, soprattutto nei ristoranti ma anche nei negozi di alimentari. Sono oltre cento i piatti astigiani codificati dalla tradizione secolare, una gamma che non ha paragoni in altre regioni: non si corre il rischio della monotonia in questa zona che registra oltre 20 mila posti a tavola tra ristoranti e agriturismi. Un eccezionale sistema di accoglienza per il turista del gusto, con decine di appuntamenti festosi in ogni mese e tante proposte di soggiorno, dall'agriturismo di qualità ai piccoli alberghi di charme.

Perché si suggerisce la visita a questo territorio? La prima motivazione è la scoperta del paesaggio. Tutte colline, tutte arricchite da paesi, castelli e campanili, un grande patrimonio di vigneti curati come giardini. In ogni stagione questo spettacolo della natura è straordinario, anche sotto la neve.

Anzi è proprio al momento dello scioglimento della neve che si scopre come il paesaggio viticolo risponda a saggezze antiche: infatti i filari dell'uva da vino scendono verso il piano fino ad un certo livello, là dove la neve si scioglie più rapidamente al sole; al di sotto di questo livello la vite lascia spazio al campo, al bosco, al prato.

Al fondo delle vallette più umide si estende il regno del tartufo bianco, di cui questa terra è ricca: un fungo sotterraneo di grande valore gastronomico, che nasce tra le radici di alcuni tipi di piante, in particolare il rovere, il pioppo, il salice. Così il paesaggio si rende più vario con queste essenze botaniche, che apparentemente non hanno una motivazione di esistenza, se non fosse per il valore del tesoro nascosto, la cui raccolta avviene da settembre a dicembre.
Lo spettacolo più ricco cromaticamente lo si ritrova in tardo autunno, dopo la vendemmia, quando l'appassimento delle foglie rivela anche a distanza le diversità dei vitigni, ciascuno dei quali assume una diversa colorazione di ruggine.

I Comuni coinvolti da questo percorso sono Asti (nelle sue frazioni Montemarzo, San Marzanotto e Valle Tanaro), Azzano, Isola d'Asti, Mongardino, Montaldo Scarampi, Montegrosso, Rocca d'Arazzo, Vigliano d'Asti. Di essi Isola è anche interessato ad un altro percorso ("Lauretum") per una parte del suo territorio, mentre questa parte appartiene alla zona di produzione di una sottodenominazione del Barbera d'Asti doc, appunto "Colli Astiani".

Si tratta di un breve circuito a otto, sulle colline che fiancheggiano a destra il fiume Tanaro, in una posizione paesaggistica di grande pregio, arricchita da alcuni castelli e torri storiche.
Il paese maggiore è Montegrosso, al centro della Valtiglione, che costituisce anche uno dei punti di accesso del percorso; un altro sta all'uscita della città di Asti: dopo il ponte del Tanaro, puntando al gran bastione collinare che delimita, scosceso, l'ampia vallata del fiume dal suo lato meridionale, raggiungendone la sommità a San Marzanotto.

Chi proviene dalla superstrada collegata al casello autostradale Asti Est trova agevole l'ingresso in circuito da Isola d'Asti; dal casello autostradale di Felizzano si accede a Rocca d'Arazzo, tramite il paese di Castello d'Annone.

Il percorso è consigliabile non soltanto in auto, ma anche a cavallo, in bicicletta o anche a piedi, eccellente per una battuta di immagini fotografiche. A Montaldo Scarampi è presente un piccolo museo dedicato alla famiglia contadina. L'enoteca del territorio è ospitata a Montegrosso d'Asti.